Storie di artisti e artigiani







Camminando per le vie di piccoli borghi o grandi città, mi piace osservare gli artisti di strada; della scorsa estate ne ricordo tre, di cui due incontrati a Cefalù e uno a Ortigia.
Un attempato signore, dipingeva i quadri delle foto, pennellava in silenzio, non alzava mai lo sguardo. Quando scattai la mia serie di fotografie era evidente che io non stessi puntando l'obiettivo su lui, ciononostante quell'uomo sorrideva e i suoi occhi erano fieri per la mia tangibile ammirazione.



Un banchetto proprio di fronte il signore dei quadri, catturò la mia attenzione, monili particolari, tuttavia già visti qua e là, metalli battuti, posate lavorate e riadattate a mo' di collane, bracciali e quant'altro; il mio sguardo ricade su una collana in ottone con la trinacria in rilievo... Giusto il tempo di togliere il coperchio dall'obiettivo (avrei voluto fotografarla), mi raggiunse in fretta un uomo, avrà avuto a occhio e croce un lustro in più di me, intimandomi di non fotografare i suoi gioielli, perché le foto fanno sì che le sue opere d'arte vengano plagiate; rimisi il coperchio alla fotocamera e cercai, con gentilezza, di portarlo alla ragione, spiegandogli che esiste anche la memoria visiva, che se qualcuno vorrà copiarlo (come a sua volta aveva fatto lui) non sarà necessario che esso osservi una foto, ecc... ecc... Eppure era saldo nel suo strampalato pensiero, al che sorrisi,  cordialmente lo salutai e andai via.
L'ultimo della triade, un quarantenne, molto particolare: capelli mossi lunghi biondissimi, occhi turchesi e occhialetti a giorno a forma di stella. Mi vide osservare una pietra dura e così cominciò a prendere parola (anche lui creava gioielli), accennai che in stile diverso creo anche io monili, entusiasta iniziò a parlarmi dei suoi viaggi, mi mostrò le pietre acquistate in ogni parte del mondo, mi raccontò storie, condivise con me alcune cose che a sua volta aveva imparato da artisti di altri paesi... dovevo andar via era tardi...lui avrebbe voluto chiacchierare ancora un po'. Lo ringraziai per il tempo che mi aveva dedicato, per le conoscenze che aveva voluto condividere e sorridendo a cuore allegro, andai, portando con me un bagaglio più pesante di quando mi fermai davanti a quel banchetto.

Esistono artisti e artigiani, l'artista lo riconosci, l'artista COMUNICA con fare positivo, che lo faccia con gli occhi o conversando, non fa differenza, la sua mente è aperta, vede oltre, possiede il dono dell'empatia, è LIBERO!
L'artigiano ha il dono del saper lavorare con le mani, del saper costruire, del saper mettere a nuovo, tuttavia è condannato a non essere nato artista nell'anima e questo ne limita la sua creatività.

Non è semplice avere a che fare con un artista, è bello condividere insieme dei momenti, ma viverci è un'altra storia, dico sempre che la vita vicino ad un artista è stravagante; accetti delle cose che per gli altri non sono normali...
Ma ai creativi si perdona qualsiasi cosa!


Eh niente carissimi lettori, dopo questo mio breve racconto riflessivo, vi lascio al mio recap instagram del mese appena trascorso, augurandovi buon inizio Febbraio. 
Grazie a tutti per esserci! 💙








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