Habanero Angelica
Habanero Angelica
  • Home
  • Su di me
    • Chi sono
    • Stampa
    • Contatti
    • Cooperazioni
    • Privacy Policy & Cookei Policy
  • Cosmesi Green
    • Cosmesi Naturale
    • Cura delle Labbra
    • Cura delle Unghie
    • Oli Essenziale
    • Oli Vegetali
    • Profumi Biologici
    • Rimedi Naturali
    • Solari
  • Rifiuti Zero
    • Accessori Beauty
    • Cosmesi Solida
    • Cosmesi Senza Plastica
    • Libri
    • Plastic Free Tips
    • Riuso e Riciclo
  • ECO-LIFESTYLE
    • Artigianato
    • Alimenti e Integratori
    • Biodiversità
    • Casa e Ufficio
    • Ecoturismo
    • Etica del Lavoro
    • Libri
    • Lifestyle
    • Moda
    • Natale
    • Tutela Ambientale

CHI SONO

LAVORA CON ME

CONTATTI


Arricchire, rimodernare, donare carattere ai nostri spazi è fondamentale per conferire personalità agli ambienti di casa.


Ultimamente sto ristrutturando casa - chi mi segue in Instagram lo sa - ogni stanza prende nuova luce e per dare maggior risalto alle tenui nuances delle pareti ho scelto, come sempre, le stampe di Poster Store della linea "poster di natura".


Vi parlai lo scorso ottobre di questo negozio online, il quale è specializzato nella produzione e vendita di stampe e cornici a basso impatto ambientale (per conoscere tutti i dettagli vi invito a leggere il precedente articolo).


Oggi vi propongo la mia selezione di paesaggi e fiori, dalle tonalità rosa pastello. Gradazioni rilassanti, le quali agiscono sulla sfera emozionale, stimolando sensazioni positive e alleggerendo la mente da ogni stato emozionale sgradevole; scelte appositamente per una delle zone notte della casa. Impreziosite con cornici premium di metallo color argento, dal design scandinavo, le quali regalano un tocco di raffinatezza alle stampe.









Cosa ne pensate?
Siete curiosi di vedere le stampe che ho scelto per gli altri ambienti della casa?
Vi invito a seguirmi sulle storie Instagram, dove nelle prossime settimane vi mostrerò gli altri poster.

Intanto vi lascio un coupon, valido dal 16 al 23 giugno, il quale garantisce uno sconto pari al 35% sui poster (ad esclusione dei poster appartenenti alla categoria selection. Il codice sconto non si applica sulle cornici).

CODICE: HABANERO35


Anche a Pasqua tuteliamo l'ambiente, scegliamo con cura uova di Pasqua di qualità, etiche e sostenibili.


È arrivato quel periodo dell'anno in cui espositori di uova di cioccolato occupano i corridoi dei supermercati. Mentre a prima vista questi deliziosi dolcetti sono sempre allettanti, a un'ispezione più attenta, molte proposte commerciali sono confezionate in strati di pellicola e poliaccoppiato non riciclabile.
Inoltre, spesso, contengono ingredienti non sostenibili, come l'olio di palma. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la produzione di cioccolato, che ha inizio dalla fava di cacao, fino al confezionamento. La produzione intensiva di cacao è spesso collegata al lavoro minorile, alla deforestazione, ai bassi salari e alle pessime condizioni di lavoro.

Tuttavia prima di decidere di boicottare del tutto l'acquisto di un uovo di Pasqua, puoi comunque goderti un uovo al cioccolato che ha un basso impatto sulle persone e sul pianeta.


Quando acquisti un uovo di Pasqua, considera quanto segue:

  • Certificazione Fairtrade - cerca il simbolo del commercio equo e solidale per proteggere i diritti dei lavoratori;
  • Imballo - le uova di Pasqua vengono tradizionalmente avvolte in strati di pellicola, involucri di poliaccoppiato e cartone. Cerca opzioni con imballaggi minimi o privi di plastica e cerca di garantire che qualsiasi imballaggio non biodegradabile possa essere riciclato;
  • Biologico - cerca la certificazione biologica per supportare metodi di coltivazione che non fanno uso di pesticidi nocivi e sostanze chimiche, che minacciano la fauna selvatica e contaminano le risorse idriche;
  • Scegli il cioccolato con oltre il 70% di cacao. Più cacao significa più soldi per i coltivatori di cacao, che generalmente hanno salari molto bassi e condizioni di lavoro difficili;
  • Infine, non per importanza, prediligi il cioccolato vegano a tutela degli animali.

black friday amazon


Il Black Friday è alle porte: l'evento annuale di vendita in cui i rivenditori offrono enormi risparmi, invitando gli acquirenti a sfidare la folla o il traffico web, per ottenere le migliori offerte su articoli che non sapevano di volere, contribuendo alla cultura dello scarto e ai rifiuti delle discariche.



Attualmente il giorno di shopping più sfrenato dell'anno, il Black Friday, è il giorno successivo al Ringraziamento, in cui le persone dagli Stati Uniti tradizionalmente danno il via alle festività natalizie, facendo shopping e acquistando regali di Natale. Per attingere a questo, i rivenditori hanno iniziato a offrire enormi sconti e offerte all'ingrosso, che a loro volta hanno attirato ancora più consumatori nei negozi fisici e online. Negli ultimi anni il fenomeno ha preso sopravvento anche in Europa, Asia e Australia. In molti casi, i negozi pubblicano le loro offerte del Black Friday sempre prima, alcuni già all'inizio di novembre.

Inoltre, da un po' di tempo, quello che era iniziato come un singolo giorno di saldi è stato esteso per tutto il fine settimana fino al "Cyber ​​Monday", un giorno di offerte specifiche, soprattutto dei rivenditori online.




Black Friday e Cyber Monday

Molte persone amano fare affari, ma tanti altri - fortunatamente - ritengono che eventi come il Black Friday e il Cyber Monday,  incoraggino la gente a comprare cose di cui non hanno veramente bisogno e che non possono permettersi. Molte persone sembrano perdere completamente il controllo sia delle loro spese che del loro buonsenso. Si sostiene, anche, che il Black Friday e il Cyber Monday, siano dannosi per i piccoli negozianti, i quali non possono permettersi di offrire riduzioni dei prezzi al pari delle grandi aziende.

Queste occasioni di shopping sono accolte, da molti, come un modo per risparmiare denaro nel periodo che precede il Natale, ma possono anche portare ad acquisti eccessivi di articoli non necessari. Fra le compere più richieste troviamo: abbigliamento, prodotti elettrici, elettrodomestici e cosmesi.

Una ricerca, condotta da Green Alliance, mostra che oltre la metà degli acquirenti, durante le due giornate sopra citate, acquista prodotti elettronici e un terzo acquista vestiti. Per di più l'80% di tutti gli articoli - qualsiasi sempre imballati con la plastica - finirà in discarica, inceneritori o, nella migliore delle ipotesi, nel riciclaggio di bassa qualità, a volte dopo una durata molto breve; inoltre la maggior parte delle risorse da cui sono ricavate otterrà un solo ciclo di vita prima di essere sprecate per sempre.

Con la pubblicità insistente e la tentazione di prezzi stracciati offerti da colossi e negozianti, del Black Friday e del Cyber ​​Monday, non sorprende che i consumatori continuino ad acquistare sempre più prodotti, piuttosto che spendere tempo e denaro per le riparazioni e il riuso.


Shopping Eco-Friendly



Acquisti online durante il Black Friday e il Cyber Monday

L'e-commerce sta prendendo il posto della vendita al dettaglio tradizionale, portando prezzi e convenienza inferiori, ma anche preoccupazioni per l'impatto ambientale delle consegne.

La vendita online sta prendendo il sopravvento, guidata dal predominio di Amazon e dalla continua pressione sui punti vendita al dettaglio. La storia di questo cambiamento si è concentrata principalmente su prezzi più bassi e conseguente convenienza. Una parte non raccontata della storia è una crescente preoccupazione per l'impatto ambientale delle consegne dirette a casa: dai veicoli per il trasporto extra sulla strada ai cumuli di rifiuti di cartone.

Forse non ne sei a conoscenza, ma è bene che tu sappia la catane che inneschi quando decidi di acquistare online.

Iniziamo con la spedizione, in particolare quella "veloce". Se hai intenzione di acquistare online, ci sono modi per farlo che limitano l'impatto di carbonio. Per esempio se scegli la spedizione lenta e massimizzi il numero di articoli che ordini, può essere meno impattante che guidare fino a un negozio a 25km da casa tua. Viceversa, quando si sceglie la spedizione veloce (in uno o due giorni), molti dei potenziali vantaggi dello shopping online vengono totalmente annullati.
Per garantire un servizio rapido, colossi come Amazon, stipulano contratti con centinaia di società di terze parti e aggiungendo migliaia di furgoni sulla strada, oltre ai camion pesanti che il servizio postale e aziende private già implementano. Più mezzi sulla strada equivale a più emissioni di anidride carbonica.

Gli imballaggi. Una statistica del 2017, indica che in Italia ogni anno vengono spediti circa 150 milioni di pacchi, stima sicuramente aumentata, negli ultimi 12 mesi, con l'incombere della pandemia. Ogni ordine è fornito di scatola (il cartone utilizzato equivarrebbe a più di 1 miliardo di alberi) per cui, in questo caso, significa 150 milioni di scatole le quali nella maggior parte dei casi diventano immediatamente rifiuto. Come se non bastasse, il più delle volte gli oggetti acquistati, sono avvolti nella plastica. Di questi, l'88% del cartone può essere riciclato il restante finisce, nel migliore dei casi, negli inceneritori; più amaro il dato del riciclaggio della plastica, di cui può esserne riciclata solo il 60%.
Il riciclaggio di materiale come il cartone ha anche un impatto ambientale negativo, dal trasporto del materiale al riutilizzo in qualcosa di nuovo. E, naturalmente, il trasporto dei materiali riciclabili crea ulteriori emissioni di carbonio.

Il trasporto. Gli articoli vengono spesso consegnati in più case contemporaneamente, quindi si pensa che il risparmio di carbonio debba essere significativo. I corrieri, spesso, effettuano 120 consegne su un giro di 80km, producendo 20kg di CO2 in totale. Al contrario, un viaggio di 20km verso il negozio e ritorno, per una famiglia, genererebbe 24 volte più CO2.
Tuttavia, la realtà è leggermente più complessa di così. Molte consegne a domicilio falliscono la prima volta e il corriere deve fare un secondo o terzo tentativo per consegnare l'acquisto. Ad aumentare l'impronta di carbonio contribuiscono anche i clienti che scelgono, come dicevamo prima, le consegne veloci o che acquistano singoli articoli da luoghi diversi. 
L'impronta di carbonio aumenta anche se il cliente sceglie di restituire l'articolo. Per non parlare del trasporto aereo e marittimo, le emissioni annuali di gas serra globale, di quest'ultimo, ammontano a più di un miliardo di tonnellate.


spedizioni tracking  spedizioni poste  spedizioni economiche




Cosa puoi fare per ridurre il tuo impatto ambientale?

Allora, come è possibile fare shopping natalizio e non, senza incorrere in timori e sensi di colpa? 
Ci sono alcuni modi in cui puoi fare acquisti riducendo comunque il tuo impatto. Sia ben chiaro non devi vivere una vita di rinunce, bensì fare scelte consapevoli.

Innanzitutto esamina l'articolo che desideri acquistare, prima ancora di averlo acquistato. Com'è fatto? Cosa succederà una volta che avrà finito il suo ciclo di vita e sarai pronto per smaltirlo? Qual è la filosofia dell'azienda? Mi serve davvero?

L'attuale cultura del consumo incoraggia gli sprechi. Tuttavia, ci sono misure che le persone e le aziende possono intraprendere per ridurre i consumi di acquisto. Ciò include l'acquisto locale, l'acquisto solo di ciò di cui si ha davvero bisogno, scegliendo fonti sostenibili, spendendo i propri soldi in esperienze invece che in cose.

Per esempio, puoi andare in un negozio dell'usato o di antiquariato locale e acquistare qualcosa di già usato ma in buono stato, limitando così il numero di risorse naturali utilizzate per creare qualcosa di nuovo. Acquistare usato non significa comprare qualcosa di bassa qualità, anzi!

Anziché acquistare qualsiasi merce online, fai un giro nei pressi di casa tua, magari riuscirai a trovare quello che cerchi nel piccolo negozietto che non hai mai considerato.

Infine, se ti ritrovi a dover ordinare su Amazon, prova a pianificare in anticipo e scegli l'opzione di spedizione più lenta, se dovrai acquistare più cose fai l'intero ordine in una volta, piuttosto che fare diversi piccoli acquisti.

Se sei già alla ricerca dei regali di Natale ti invito, prima di effettuare qualsiasi acquisto, a consultare la sezione "Natale" del mio blog, nella quale troverai diversi spunti per vivere un Natale a basso impatto ambientale.


Il Green Friday Ikea


Buy Nothing Day

Invece di cogliere l'opportunità di acquistare il più possibile durante il Black Friday, potresti fare il contrario e non comprare assolutamente nulla. Dal 1997, il Buy Nothing Day si tiene lo stesso giorno del Black Friday. Questo evento prevede di non comprare nulla per 24 ore. Molte persone sono sorprese di quanto sia difficile in realtà. L'obiettivo è far riflettere le persone sulla propria spesa e prendere decisioni migliori su ciò che acquistano e da dove lo acquistano.

Oltre a spendere meno e non acquistare oggetti non necessari, il Buy Nothing Day mira a sensibilizzare la gente a essere un consumatori etici. Ad esempio, puoi evitare di acquistare fast fashion. Oppure potresti decidere di non acquistare l'ennesimo rossetto che andrà ad aggiungersi agli altri 100 che già possiedi. Questo tipo di decisioni può aiutare a proteggere l'ambiente oltre a farti risparmiare denaro. 


Ci sono così tante altre scelte e alternative!
Si tratta solo di essere consapevoli e di riflettere su queste alternative e sul loro impatto, prima di acquistare.



Autrice: Angelica Cappadonna

Recensione libro L'ALBA DELL'ERA SOLARE di PREM SHANKAR JHA


Prem Shankar Jha, giornalista, scrittore ed economista indiano, nel suo libro "L'alba dell'era solare: la fine del riscaldamento globale e della paura", si pone come obiettivo quello di dimostrare che siamo in grado di "risanare" il pianeta, creando un mondo più equo, pulito e pacifico; lanciando così un messaggio di speranza.


Contrariamente alla maggior parte dei libri sul riscaldamento globale, "L'alba dell'era solare: la fine del riscaldamento globale e della paura" - edito da Neri Pozza - non si concentra sulla minaccia che il cambiamento climatico rappresenta per l'umanità, ma su ciò che deve essere fatto per evitarlo. Prem Shankar Jha, non solo fornisce una panoramica completa in un linguaggio semplice e lucido del disastro che si profila, ma offre anche la speranza che si possa effettivamente entrare in un'era in cui il sole fornisca tutto il nostro fabbisogno di energia elettrica e di trasporto. Il testo inizia descrivendo come è stata identificata la minaccia, già nel 1969, e prosegue evidenziando altre importanti minacce per il futuro.


Jha illustra, in modo vivido, le conseguenze allarmanti del riscaldamento globale e del cambiamento climatico, ponendo l'accento sulle condizioni atmosferiche estreme. Siccità, alluvioni, cambi climatici repentini, neve, cicloni, i quali saranno sempre più frequenti e devastanti. Il 22 dicembre 2016 le temperature al polo Nord hanno raggiunto i 0,4°C, quando avrebbero dovuto essere a -25°C, se non più basse. Lo scioglimento della calotta polare è uno dei due punti di svolta, secondo il chimico britannico, James Lovelock, lo definisce il punto oltre il quale il riscaldamento globale innescherà una successione di cambiamenti nella biosfera terrestre che renderà fuori dal controllo umano.


Un altro punto focale del libro è quello nel quale l'autore smentisce la leggenda, quasi universale, secondo cui non sia possibile fare a meno dei combustibili fossili, affermando che l'alternativa è da sempre esistita ed è l'energia solare. E ancora, contrariamente alla credenza popolare, le tecnologie che possono sfruttare questa energia non solo esistono, ma sono state sviluppate da oltre cinquant'anni.


Le vere scoperte nel campo delle energie rinnovabili negli ultimi anni sono state nello sfruttamento dell'elettricità da pannelli eolici e solari fotovoltaici. Entrambi adesso sono diventati competitivi rispetto all'elettricità da combustibili fossili, di conseguenza l'energia eolica sta crescendo rapidamente nel mondo.

Ma il potenziale di energia eolica totale stimato realizzabile sul pianeta è limitato e può fornire solo una modesta frazione di ciò che è necessario. Le società veicolo hanno registrato una notevole riduzione dei costi e ora vengono viste come una possibile panacea. Se il fabbisogno di elettricità al di fuori dell'orario diurno deve essere soddisfatto, i combustibili fossili continueranno ad essere utilizzati, a meno che non sia possibile immagazzinare l'elettricità generata durante il giorno per usarla di notte. La tecnologia di archiviazione è una parola d'ordine globale in questi giorni. La sfida è aumentare la capacità di stoccaggio e ridurre i costi.


L'autore punta su due tecnologie chiave che mantengono la promessa di una transizione verso un'economia priva di combustibili fossili: impianti a concentrazione solare (CSP) e gassificazione della biomassa.


Due progetti recenti, di impianti CSP, forniscono livelli di efficienza molto alti: gli impianti termodinamici a torre centrale e i collettori a disco parabolico. I primi concentrano l'energia solare in uno scambiatore di calore (anche detto ricevitore), montato su una torre centrale. Questo sistema utilizza migliaia di specchi piatti, gli eliostati, per riflettere e concentrare l'energia solare in un ricevitore posizionato in cima alla torre centrale. I secondi l'installazione di un ricevitore nel punto focale del disco parabolico e raccolgono l'energia per mezzo dei dischi stessi. Tali sistemi si servono di dispositivi di controllo computerizzati per assicurarsi che durante il giorno gli specchi siano rivolti verso il sole. Mentre i sistemi che sfruttano gli specchi a trogolo possono scaldare il fluido di trasferimento solo fino a 400°C, gli impianti termodinamici a torre centrale sono in grado di concentrare l'energia solare fino a millecinquecento volte e di portare la temperatura del ricevitore oltre i 1000°C. I collettori a disco parabolico sono altrettanto efficienti, ma individualmente non riescono a produrre più di 50-60 KW di energia: di conseguenza, per creare impianti a uso commerciale è necessario usarne diversi insieme.


Poiché gli impianti CSP non utilizzano minerali delle terre rare, non ci sono vincoli per il loro potenziamento per sostituire tutto l'utilizzo di combustibili fossili per la generazione di elettricità nel mondo. Poiché nel pianeta sono stati costruiti solo pochi impianti, esiste un notevole potenziale per migliorare il design degli specchi, il sistema di riscaldamento, per ridurre i costi e garantire un funzionamento senza problemi. Le tariffe di alcuni impianti recenti sono scese al di sotto dei 20 centesimi di dollaro USA per unità. Prem Shankar Jha sostiene che poiché queste centrali utilizzano materiali convenzionali, se dovessero essere costruite in India, le loro tariffe dovrebbero scendere drasticamente a 8-9 centesimi di dollaro per unità, rendendole pienamente competitive rispetto alle nuove centrali elettriche a carbone.


Il trasporto è il principale utilizzatore di petrolio. L'autore del libro, ha ragione nel richiamare l'attenzione sul vincolo delle terre rare che limita la misura in cui i veicoli elettrici possono sostituire tutte le automobili. Vede la via da seguire attraverso la gassificazione della biomassa, utilizzando biomasse di scarto sotto forma di residui colturali e rifiuti solidi urbani per ottenere combustibile liquido per il trasporto.


Calcoli approssimativi mostrano che ci sono abbastanza rifiuti residui colturali e rifiuti urbani, per soddisfare pienamente il fabbisogno mondiale di carburante per i trasporti. Lo sviluppo competitivo su larga scala ridurrebbe i costi e questi potrebbero rivelarsi competitivi rispetto ai prezzi attuali del petrolio greggio. Questa spinta, ovviamente, dovrebbe essere guidata dallo Stato.


Con la disponibilità di tecnologie collaudate che potrebbero efficacemente scongiurare le conseguenze del cambiamento climatico, Prem Shankar Jha si chiede cosa stia impedendo allo Stato di assumere la leadership e di agire con decisione. Sospetta che l'enorme posta in gioco dell'industria globale dei combustibili fossili nel preservare lo status quo con, nella migliore delle ipotesi, un modesto progresso nell'uso delle energie rinnovabili sia un fattore che deve essere compreso e affrontato nei paesi industrializzati. La fiducia nel mercato oscura la comprensione del potere degli operatori storici e della loro capacità di ritardare o addirittura far deragliare cambiamenti dirompenti.


Cosa ne penso

Credo di aver già scritto parecchio e sono convinta di aver incuriosito molti alla lettura di questo libro, a parer mio, scritto in uno stile completo, ma scorrevole e piacevole, il giusto equilibrio che non rende la scrittura troppo ricercata da poterla fare sembrare artificiosa. Inoltre il testo è ricco di spunti su cui riflettere. Promosso e consigliato!


Autrice: Angelica Cappadonna


RECENSIONE LIBRO NERI POZZA

proprietà cosmetiche del sangue di drago


L'Albero del Drago è una pianta subtropicale, che conta oltre 100 specie. Originario delle Isole Canarie, Capo Verde, Madeira e del Marocco occidentale. È tanto apprezzato a Tenerife tant'è che è divenuto il simbolo naturale dell'isola. Oggi presente soprattutto nell'arcipelago di Socotra, ma anche in altre zone del Pianeta.Visivamente, gli alberi sono sbalorditivi. I loro rami crescono secondo uno schema a biforcazione verso l'esterno che dà loro l'aspetto di un fungo gigante o di un ombrello risucchiato al rovescio dal vento.



Digitando sul motore di ricerca "sangue di drago", restituisce una serie di prodotti per la cura della pelle di alta qualità, che promettono di fornire alla pelle idratazione e nutrimento. Inoltre i cosmetici che la contengono sono indicati per favorire i processi di cicatrizzazione e guarigione della cute, nonché per contrastare l'invecchiamento cutaneo. 

La linfa di Croton Lechleri è un lattice resinoso di colore rosso che si ottiene dall'incisione della corteccia dell'albero. Questa resina rosso sangue, nota per trasudare dall'albero del drago della foresta amazzonica, esiste da molto più tempo della commercializzazione dei cosmetici, infatti è sempre stata apprezzata nel corso dei secoli ed è ancora usata come pittura, vernice, ingrediente cosmetico e tintura.


Cenni storici

Gli antichi scrivevano di un albero del drago. Plinio, ad esempio, scrisse di draghi che abitavano un'isola dove gli alberi producevano gocce rosse di cinabro. Secondo una leggenda indiana, in una feroce battaglia, un drago che rappresenta il dio Brahma morse un elefante che rappresentava il dio Shiva e ne bevve il sangue; quando l'elefante cadde a terra, schiacciò il drago, mescolando così il sangue di entrambe le creature per produrre una sostanza simile alla resina.
La resina dell'albero del drago di Socotra divenne una merce conosciuta come sangue di drago nel mondo antico, usata in ogni cosa, dalla tintura del legno e rinfrescante per l'alito ai rituali e alla magia.



I sopravvissuti sono vulnerabili

Purtroppo, però, c'è il rovescio della medaglia in quanto questa meravigliosa specie è stata inserita, dall'International Union for Conservation of Nature, nella lista rossa delle specie in pericolo e classificata come "vulnerabile all'estinzione", a causa dell'aumento dello sviluppo e di altri fattori presenti nell'isola. Tuttavia, i recenti sforzi di conservazione locali e internazionali per proteggere questo splendido albero sono un segno incoraggiante.
La vulnerabilità riconosce il pericolo di estinzione a causa delle minacce alla sopravvivenza e alla riproduzione dell'albero.

Le minacce includono quanto segue:
  • Cambiamento climatico;
  • Riduzione dei livelli di umidità a causa della minore incidenza di pioggerella monsonica, rugiada mattutina e nebbie di montagna;
  • Mancanza di rigenerazione a causa della ridotta fioritura, fruttificazione e semina nonché elevata mortalità dei semi;
  • Siccità;
  • Costruzione di strade;
  • Pascolo delle oltre 30.000 capre dell'isola;
  • Pressione demografica.

proprietà cosmetiche del sangue di drago



Gli usi dell'albero del drago


IL TRONCO — tradizionalmente, il tronco è la fonte di legno per l'artigianato, viene adoperato soprattutto per costruire gli alveari, che vengono prodotti per l'esportazione nella terraferma.

 
LA RESINA — secondo la documentazione storica, il nome "sangue di drago" risale al I secolo d.C. 
all'epoca il sangue di drago era molto apprezzato in tutto il mondo in quanto efficace nel soddisfare una serie di bisogni umani, che tutt'ora soddisfa.
Veniva impiega soprattutto per: rinfrescare l'alito, colorare la lana, verniciare mobili e violini, per le formule dei rossetti e per dipingere.


LE FOGLIE — bovini e capre possono essere nutriti con le foglie durante l'estate e nei periodi di siccità. 
 

IL FRUTTO — gli storni di Socotra si appollaiano sulla cima degli alberi e beccano le bacche che stanno maturando. Inoltre, gli isolani danno le bacche ai bovini e alle capre durante l'estate e nei periodi di siccità. Le bacche possono avere un effetto collaterale sul sistema digestivo del bestiame, per cui gli isolani cercano di limitare il consumo a 5-8 bacche per periodo di alimentazione.


LE RADICI — la resina gommosa si ottiene dalle radici per i seguenti utilizzi: agente astringente, componente in acqua per gargarismi e dentifricio, trattamento per i reumatismi.


Utilizzi cosmetici

Il sangue di drago è noto per le proprietà antietà, rigeneranti e cicatrizzanti, per queste caratteristiche viene impiegato soprattutto nelle formulazioni di creme e sieri antietà, rigeneranti e nei trattamenti per le smagliature. Stimola la contrazione dei tessuti cutanei, aiuta la cicatrizzazione in presenza di ferite e rigenera rapidamente la pelle.

Contiene:
  • proantocianidine che riparano il collagene e aiutano la formazione di nuovo collagene;
  • taspina, un noto agente di guarigione dei tessuti;
  • polifenoli antiossidanti protettivi e composti antinfiammatori che aiutano a proteggere le cellule del DNA della pelle esposta al sole, riducendo gonfiore e dolore.


Data la questione sulla vulnerabilità all'estinzione, credo che in ambito cosmetico non bisognerebbe farne abuso, facendolo divenire il nuovo trend, inoltre qualora le aziende cosmetiche decidessero di sfruttarne le proprietà per i loro prodotti, sarebbe necessario seguire la filiera estrattiva meticolosamente, accertandosi che venga estratto con metodi rinnovabili per proteggere sia la pianta che l'ambiente.


Autrice: Angelica Cappadonna


Halloween è già un ricordo, il che significa che è ora di rimettere le tue parrucche, le finte ragnatele e gli scheletri di plastica nel ripostiglio fino al prossimo ottobre. Sbarazzarsi di Jack-o'-lantern che marcisce sul tuo davanzale, invece, è apparentemente più complesso.
Se stai pensando di buttare le tue zucche con il resto della spazzatura, prima di farlo, prendi in considerazione il riciclo, il riuso e/o lo smaltimento responsabile.



LE ZUCCHE POSSONO ESSERE RICICLATE?

Si, delle zucche non si butta via niente! Anche le parti che normalmente non mangeresti, inclusi i semi e la parte esterna possono essere riciclate praticamente senza sforzo. Ovviamente, spero che tu abbia tenuto da parte la polpa interna per preparare piatti culinari, in ogni caso nell'articolo troverai anche modalità di utilizzo alternative, con la quale potrai usare la polpa che ti avanza.



COME RIUSARE E RICICLARE LE ZUCCHE?


COMPOST — le zucche sono rifiuti organici, il che significa che possono essere aggiunte al contenitore del compost. Tuttavia, è necessario assicurarsi di rimuovere eventuali candele o altre decorazioni prima di gettarle nel contenitore. Inoltre anche i semi vanno rimossi, per evitare che nuove zucche potrebbero iniziare a crescere nel cumulo di compost.


TOSTA I SEMI — I semi di zucca sono pieni di vitamine e sostanze nutritive. Non buttarli via, tostali. Rimuovi la polpa di zucca ancora attaccata ai semi, quindi sciacquali bene. Metti i semi su un tovagliolo per farli asciugare, successivamente distribuiscili su un sacchetto di carta (quello per il pane) e lasciali asciugare tutta la notte. Il giorno successivo, metti i semi su una teglia e cuocili in forno per non più di 20 minuti. Conserva i semi tostati per avere spuntini pronti, usali in insalate, zuppe, yogurt, ecc... Prepara il pane.


CUCINA LA BUCCIA — come i semi, anche la buccia è ricca di vitamine e sostanze nutritive, oltre ad avere un ottimo sapore. Taglia con cura la buccia a fette lunghe, il più sottili possibile. Metti le bucce in una ciotola capiente, cospargile di sale (se ti piacciono puoi aggiungere anche del pepe nero e del rosmarino) e mescola bene. Lascia riposare per 10 minuti. Aggiungi una piccola quantità di olio extravergine di oliva o olio di semi e mescola bene. Inforna per 25-30 minuti a 180°.


TRATTAMENTI DI BELLEZZA — ti ho sempre proposto numerose varianti di maschere per il viso a base di zucca, fra cui la HALLOWEEN MASK e tanti altri trattamenti di bellezza per viso, capelli e labbra.


FIORIERA DA ESTERNO — per trasformare una vecchia zucca, intagliata, in un vaso di fiori, riempi la zucca vuota con della terra e semina le tue piante. Attenzione il vaso ottenuto usando la zucca non avrà lunghissima durata, può rimanere intatto per un mese o poco più, quindi valuta bene questa idea prima di metterla in atto.


PORTACANDELE AROMATICO — nella parte interna della zucca svuotata e intagliata, strofina sulla polpa alla base un po' di cannella o zenzero e metti alcuni pezzi di chiodi di garofano. Aggiungi una candela e un delizioso profumo autunnale riempirà la stanza (non lasciare incustodito).


NUTRI LA FAUNA SELVATICA  — Per nutrire gli animali del vicinato, taglia la parte superiore della zucca e riempila con semi di uccelli. Usando lo spago per fissare la zucca a un ramo di un albero, puoi creare una mangiatoia per uccelli pratica e unica, o lasciarla a terra per i visitatori del cortile, come scoiattoli e altri piccoli animali. Questo è un uso estremamente buono, delle tue vecchie Jack-o-lantern, poiché gli occhi, il naso, la bocca e la parte superiore scolpiti assicurano che diversi uccelli possano raggiungere i semi senza sovraffollare l'alimentatore.
Se hai intenzione di trasformare la zucca in una mangiatoia per uccelli sospesa, assicurati di segnare delle aree sul guscio della zucca per lo spago in modo che lo spago non scivoli, facendo cadere a terra la mangiatoia fai da te. Inoltre, assicurati di incrociare lo spago sotto la zucca almeno due volte per garantire una presa stabile. Uccelli, scoiattoli e altri piccoli animali probabilmente finiranno i semi.


Autrice: Angelica Cappadonna
cosmetici plastic free


L'ultima frontiera esplorata dall'industria cosmetica è quella della cosmesi solida. Dalla contemporanea filosofia ZERO-WASTE, nasce l'offerta beauty.


Nell'ultimo anno il prodotto solido - da sempre esistito - spopola tra i nuovi trend, soprattutto, cosmetici.


La cosmesi così come i detersivi nella variante solida, hanno la funzione di: abbattere gli sprechi e ridurre i rifiuti. Essi nascono da una filosofia ben precisa, che invita l'uomo a riprogettare le proprie abitudini, acquistando o producendo meno e meglio, evitando il più possibile rifiuti e sprechi, riutilizzando ciò che possiede, conducendo uno stile di vita a basso impatto ambientale.

web creator cos'è




Nel nostro paese il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, è in forte aumento. A questa piaga sociale, segue quella dei salari bassi o addirittura inesistenti.


Dopo aver, negli ultimi giorni, esposto l'argomento in Instagram, mi trovo a scrivere un articolo sul blog, perché 2200 caratteri, disponibili in Instagram, non sono sufficienti per farsi portavoce di una causa che affligge tantissimi creatori di contenuti digitali.

Partiamo dalla base. 

  • Chi è un web editor o digital creator?
Un web editor è la figura professionista, con spiccate doti comunicative che si occupa appunto di comunicare nel web tramite contenuti scritti e visual.
Oggigiorno questa figura è tra le più ricercate da aziende ed enti, che se ne servono per arrivare al pubblico.

Intorno a questa figura - spesso sminuita - ruota l'alone del nullafacente, aggettivo che fino a poco tempo fa non veniva minimamente attribuito alla persona che si occupava della realizzazione di spot pubblicitari destinati al grande schermo.


  • Perché imprese ed enti si rivolgono al web editor?
Nell'ultimo ventennio il mondo si è evoluto velocemente e continua a farlo. Se fino a 20 anni fa il mezzo di comunicazione più importante, per le aziende, erano stampa e TV oggi non è più così.
In passato il consumatore riponeva la sua fiducia nel marchio affidandosi alla comunicazione pubblicitaria, perché non aveva i mezzi per far altro. Se, per esempio, era curioso di conoscere le prestazioni di un cosmetico poteva chiedere al massimo all'amico/parente/vicino di casa, ma se queste persone a cui si rivolgeva non lo avevano mai usato, per testarne le potenzialità non poteva far altro che acquistarlo, rimettendosi alle promesse della campagna pubblicitaria.

Oggi le cose sono nettamente cambiate. Le pubblicità a mezzo stampa e televisive, rimangono comunque metodi di comunicazione importanti, ma deboli se non supportati dalla comunicazione digitale. Questo perché il consumatore, incuriosito da ciò che vede in pubblicità, inizia immediatamente a fare ricerche online, affidandosi perlopiù ai creatori digitali che si occupano della nicchia di riferimento.


  • Industria e web creator
Dopo questa doverosa introduzione, passiamo alla parte centrale del discorso, che lega le aziende all'etica nei confronti dei lavoratori freelance.

Premetto che parlo di ETICA, in quanto mi occupo di sostenibilità e Fair Trade a 360°. Ragion per cui pretendo dalle aziende con cui collaboro una visione ampia di questi due concetti. Per me è estremamente importante che questa prospettiva faccia riferimento all'intera filiera.

Deve esser chiara la differenza tra prodotto ecocompatibile e filosofia aziendale. Come già detto in Instagram non basta prender parte a un progetto, acquistando un ingrediente cosmetico, piuttosto che un tessuto, presso filiere etiche dai paesi in via di sviluppo; senza dubbio è un'azione degna di nota, lodabile, ma non è tutto ciò che occorre per definire tale impresa: etica.


  • Quando un'azienda può definirsi etica?
Un marchio può essere definito etico e sostenibile, quando il comportamento socio-economico e socio-ambientale camminano sullo stesso binario. Quando il fattore ambientale si muove di pari passo con l'intera filiera (materie prime, produzione, marketing e distribuzione).


  • Dove sta il collegamento tra etica aziendale e digital creator?
Ricollegandomi al discorso iniziale sulla figura del creatore digitale, possiamo affermare che attualmente questa professione è entrata ufficialmente a far parte della filiera, in quanto il 90% di enti e aziende la reclamano. Ciò significa che nel momento in cui l'impresa chiede un servizio al web creator libero professionista, deve offrirgli il corrispettivo che gli spetta. Se in più l'azienda decanta sostenibilità ed etica, ha una maggiore responsabilità comportamentale e sociale. In soldoni - sembra una battutaccia ma vi assicuro che mi è uscita così senza premeditazione - tu azienda, sei tenuta a pagare anche il freelance il quale lavora per te sul web.


  • Perché l'azienda/ente deve offrire un compenso al web creator?
La risposta credo di averla già data, ma nel caso a qualcuno fosse sfuggita, ribadisco il concetto.
Chi crea contenuti web su commissione sta svolgendo un lavoro. Il lavoro si paga!


  • Cosa fa il creatore digitale per guadagnarsi un compenso economico?
Il digital creator, a cui viene commissionato un piano di comunicazione ben definito con brief annesso, si mette a disposizione dell'ente/azienda per realizzare una campagna pubblicitaria e/o divulgativa ad hoc.

Ma veniamo al sodo, per comprendere cosa c'è dietro il lavoro digitale.
Innanzitutto tengo a sottolineare che le ore lavorative per svolgere questa attività non possono essere quantificate, perché sostanzialmente non è possibile prevedere quanto tempo occorrerà per la realizzazione di uno o più contenuti di qualità. Per cui l'azienda retribuirà, sempre, un compenso in regime forfettario, che varia a seconda della quantità di prestazioni pattuite.
Per realizzare contenuti di alto livello, si può impiegare uno o più giorni e in alcuni casi settimane.

La chiave per creare contenuti con un buon piano di comunicazione è innanzitutto accettare esclusivamente di cooperare con enti e aziende che sposano i nostri valori e possano interessare alla nicchia di lettori a cui ci rivolgiamo. La domanda che bisogna sempre porsi è: "Cosa vogliono i miei lettori?"

Dopo aver fatto questa scrematura e selezionato quelle più affini a noi, è necessario conoscere l'azienda, studiarne la storia, i valori (per quanto concerne la mia nicchia è un fattore non trascurabile).

Conoscere questi due aspetti è di estrema importanza per gettare le basi e realizzare contenuti interessanti e rappresentativi dell'azienda.

Veniamo all'atto pratico: i contenuti.

Fotografie/Video: una buona fotografia, quella che io amo definire "fotografia emozionale", richiede un serio studio. Bisogna pensare a qual è il messaggio da comunicare, ma allo stesso tempo bisogna far in modo che quelle immagini siano nostre, rispecchino la nostra visione nonché la nostra personalità. Una fotografia può anche essere tecnicamente ben fatta, ma se alla tecnica non si accompagna il cuore sarà sempre una foto a metà. Il passo successivo è quello che si tramuta in realtà tangibile, ovvero il montaggio del set fotografico, che prevede un'attenta selezione dei props atti a creare un set degno di questo nome; le luci, le attrezzature, lo scenario e a volte anche l'orario se si tratta di fotografie in esterna.
Quanto tempo richiede ciò? Ore e spesso anche giorni.

Testi: come sopra, bisogna capire e tramutare in scrittura quello che è il messaggio che vuole comunicare l'azienda, facendolo con il nostro stile personale, senza snaturale le nostre caratteristiche, timbro di autenticità.
Quanto tempo richiede ciò? Ore, giorni, settimane.

Agli atti pratici sopra elencati, vanno ad aggiungersi le spese economiche. Cosa serve per creare contenuti di qualità?
  • Una fotocamera di medio livello
  • Un PC
  • Uno Smartphone
  • Attrezzatura per video e foto (treppiede, lampade, box fotografico, obiettivi fotografici di varie dimensioni, teli, pannelli, props, riflettori di luce)
  • Corsi di aggiornamento
  • Libri per approfondire gli studi
  • Spese annuali per la registrazione del dominio web (se si possiede un blog)
  • Tempo per creare una community di interesse sui social (comunicare in privato, rispondere ai commenti e ai messaggi, interagire con persone che abbiano i nostri stessi valori/interessi).

Questo è un sunto di tutto ciò che sta dietro il lavoro di creatore digitale freelance, ma vi assicuro che spesso è anche più complesso, in quanto ogni pubblicazione è studiata nei minimi dettagli, perfino gli orari di pubblicazione vengono stabiliti anzitempo.

Adesso mi rivolgo a tutti voi, si proprio voi che siete arrivati fin qui: aziende, colleghi e lettori.
Che valore date a tutto questo? Sareste disposti a fare/comprare tutto quello che ho elencato gratuitamente o in cambio di un prodotto?

E ancora, mi rivolgo a una cerchia più ristretta, ovvero aziende e colleghi i quali operano nel settore produttivo etico ed ecocompatibile. Cosa c'è di equo ed etico in un lavoro non retribuito?

Alle aziende: Come fate a dichiararvi realtà etiche, se non garantite un compenso a coloro i quali contribuiscono alla vostra crescita? Cosa vi fa pensare che noi non siamo parte della filiera?


E per concludere voglio, brevemente, condividere la mia esperienza in questi 9 anni di presenza sul web. Personalmente non ho mai chiesto un centesimo a nessuno, ho sempre pagato tutto di tasca mia e solo poche aziende in questi anni hanno avuto l'accortezza di offrire un compenso al mio operato.
Inizialmente mi andava bene perché, come tutti, dovevo maturare esperienza; successivamente credevo, ERRONEAMENTE, di non stare in una posizione nella quale era possibile chiedere di più, anzi, sentivo il dovere di dare il massimo per ricambiare la "gentilezza" delle aziende che mi offrivano i prodotti.

Fino ad arrivare agli ultimi due anni. Sono stati anni di alti e bassi, anni in cui la voglia di fare si è contrapposta alla voglia di mollare tutto, vuoi per la malsana competizione tra colleghi i quali sgomitano cercando di mettere gli altri in cattiva luce pur di arrivare ai loro obbiettivi, vuoi per le richieste pressanti da parte delle aziende le quali diventano ogni giorno più pretenziose ed esigenti, vuoi per la mia incapacità di affrontare anche i lati negativi del web.

Quest'anno è stato complicato per tutti, sia in termini emotivi che economici, ma se c'è una cosa di cui sono grata a questo lungo anno, è il tempo che mi ha dato per riflettere e per analizzare tutto e tutti.
Questo tempo mi ha aiutato a maturare un concetto fondamentale: ciò che non è più adatto al mio percorso (cose, persone, situazioni) devo lasciarlo andare.

Ho iniziato dalla mia sfera privata, fino a giungere al mio percorso sul web. Ho allontanato persone, mi sono dissociata dalla negatività e dalla cattiveria e da questo momento in poi metto un bel punto anche a tutte le collaborazioni a titolo gratuito munite di brief.

Io non sono una vetrina. I miei spazi web non vivono in funzione delle aziende. Sono preparata, ho tantissimi temi su cui argomentare, do valore alla mia persona e alle mie capacità. Pertanto non scenderò mai più a compromessi.

Se tu azienda hai il piacere di farmi conoscere i tuoi prodotti inviandomeli gratuitamente puoi farlo, ma senza pretendere nulla. Se intendi creare insieme a me contenuti da pubblicare sul mio blog e/o canali social, potrai farlo dietro compenso.

La filiera etica, è un insieme di valori. Non basta produrre ecocompatibile per avere la coscienza a posto!


Autrice: Angelica Cappadonna

Coltivazione caffè sostenibile

Il caffè si piazza secondo, dopo il petrolio, tra le materie prime commercializzate a livello mondiale.


La SOSTENIBILITÀ è diventata una parola d'ordine — in ogni ambito — negli ultimi anni, ma quando parliamo di sostenibilità nel campo del caffè, stiamo davvero prendendo in considerazione quella che è nota come la triplice linea di fondo: persone, pianeta e profitto?

La ridotta biodiversità e gli agricoltori che vivono in povertà sono solo alcune delle questioni coinvolte nelle vicende etiche e ambientali riguardanti le colture di caffè.

sostenibilità e caffè


Il 28 settembre 1962, a New York, con il primo accordo internazionale sul caffè si discuteva di come limitare la quantità di eccedenza sul mercato per garantire la sostenibilità economica.

Fino a pochi decenni fa, i paesi produttori di caffè erano in grado di provvedere ai loro bisogni sanitari, di istruzione di base ed erano bilanciate anche dal punto di vista ambientale. Oggi invece tutto questo non esiste più, causa salari bassissimi e sistemi di produzione più aggressivi, che richiedono maggiori investimenti e rischi.
Molti paesi produttori di caffè soffrono di estrema povertà e mancano di infrastrutture sociali efficaci. L'isolamento geografico di molti coltivatori di caffè può imporre costi proibitivi a cose di cui hanno bisogno, come strumenti per il raccolto o mezzi agricoli.

Il lavoro minorile è da considerarsi un'altra piaga sociale. È stato riferito che i bambini sono ampiamente utilizzati, nelle piantagioni in alcuni paesi, come raccoglitori di ciliegie di caffè.

onlus sostenibilità



La sostenibilità ambientale rimane comunque la questione più urgente che il mondo deve affrontare in questo momento. L'agricoltura intensiva, produce un altissimo livello di deforestazione tropicale. Anche la lavorazione e  l'importazione ed esportazione del caffè hanno un alto impatto ambientale. L'acqua di lavorazione inquinata, per esempio, si immette nei corsi d'acqua locali e può causare malattie e morte a esseri umani, animali e piante.

Il cambiamento climatico sta colpendo duramente i coltivatori di caffè. I fenomeni atmosferici imprevedibili possono avere un impatto diretto sulla qualità del raccolto. 

In generale, la coltivazione del caffè ha un impatto negativo sulla biodiversità, ma alcuni metodi sono più distruttivi di altri. Le piantagioni di caffè, con alberi da ombra, sono i luoghi migliori per uccelli e altre specie selvatiche, ma la maggioranza del caffè viene prodotta in campi adibiti alla monocoltura, ciò comporta una drastica riduzione della biodiversità.
Il Forum Economico Mondiale riporta, inoltre, che le coltivazioni intensive di caffè esposte al sole possono aumentare i parassiti, ne consegue un aumento di consumo di pesticidi e perpetua ulteriormente il degrado ecologico.

caffè sostenibile


Cosa possiamo fare per limitare il nostro impatto ambientale e tutelare le comunità agricole?

Anche noi, consumatori di caffè, abbiamo un ruolo fondamentale all'interno di questa catena. Sia le tazze usa e getta che le cialde di caffè monouso sono difficili da riciclare e creano rifiuti. Tuttavia abbiamo a disposizione piccoli accorgimenti i quali rendono più sostenibile il nostro consumo di caffè.
Possiamo, per esempio, impegnarci nel sostenere le aziende agricole le quali praticano agro-ecologia, proteggono la biodiversità e compiono scelte etiche nei confronti dei lavoratori. Quando acquistiamo il ​​nostro caffè, analizziamo la sua origine e il metodo di coltivazione.

A tal proposito, voglio segnalarvi il "Caffè Manifesto" equo solidale di Altromercato, una miscela 100% biologica di arabica lavata, proveniente da Perù, Nicaragua e Messico e coltivato in altura. È un caffè speciale macinato per Moka, conservato in un soft pack senza alluminio con valvola e conferibile nella raccolta della plastica (Altromercato è stato il primo in Italia, 13 anni fa  a lanciare un pack ecologico e innovativo in materiale plastico senza alluminio, smaltibile nella plastica anziché nel secco indifferenziato). Ha una tazza molto aromatica e fruttata, corpo pieno con un retrogusto persistente e cioccolatoso.

caffè Fair trade




Con questa Altromercato chiede  ai consumatori di prendere posizione, chiede da che parte stai rispetto a tematiche come lo sfruttamento dei lavoratori, il caporalato, la tutela dell’ambiente. Cercando di sensibilizzare le persone, facendo comprendere, che c'è differenza tra “consumare” e “scegliere” e che ora più che mai c'è bisogno di prendere una posizione.
La confezione del caffè riporta questa frase: “Esiste un caffè che non è amaro per chi lavora?” Una domanda che induce, inevitabilmente, alla riflessione.

caffè biologico



Il "Caffè Manifesto" di Altromercato viene prodotto dalla cooperativa Tzeltal-Tzotzil, fondata in Messico nel 1986, che dal 1998 ha iniziato la conversione biologica del caffè e oggi produce 100% caffè di qualità arabica certificato bio. I contadini indigeni delle etnie Tzeltal e Tzotzil possono continuare a vivere nelle loro terre nel nord del Chiapas secondo le loro tradizioni e cultura. E con una giusta remunerazione.

miglior caffè biologico



Per le comunità Tzeltal e Tzotzil, come per i loro antenati, è molto importante salvaguardare le risorse naturali e la scelta dell'agricoltura biologica è stata subito condivisa all'unanimità. La cooperativa vuole che tutti i soci curino l’ambiente e prevengano ogni forma di contaminazione per proteggere il pianeta. Questo si traduce in un dettagliato “piano ambientale” e azioni concrete: piantare e curare gli alberi del “cafetal” per garantire ombra naturale alle piante di caffè, selezionare e preservare i semi autoctoni di caffè, fagioli e mais, riutilizzare tutti gli scarti della raccolta del caffè per il compost, raccogliere e differenziare adeguatamente i rifiuti. Il compost, che serve per arricchire il terreno è particolarmente importante nell’agricoltura biologica e ai contadini viene spiegato passo per passo come realizzarlo in autonomia. Così si possono riciclare gli scarti e ottenere un caffè arabica di ottima qualità, grazie a un terreno fertile e alla coltivazione all’ombra, garanzie di sostenibilità ora e in futuro.

Vi lascio anche il docufilm, girato da Altromercato in Nicaragua presso i loro produttori di caffè.
Buona visione!




Ultimamente vi scrivo spesso di decorazione d'interni e piccoli cambiamenti, che rendono la mia casa più accogliente e confortevole. Come ho scritto poche settimane fa in Instagram: la casa non è un edificio da abitare, ma il focolare che si lascia abitare, è calore, amore, luogo di ricordi e condivisione. Per cui ogni tanto si ha bisogno di cambiamenti e/o miglioramenti per ristabilire gli equilibri.

Al momento con la disposizione dei mobili sono a buon punto, con le piante anche, mi manca solo un bel tappeto e delle ceste. Inoltre sono riuscita a realizzare la mia galleria a parete grazie alle adorabili stampe di Poster Store. 

Fra l'ampia selezione di poster, con diversi temi e categorie, mi sono innamorata immediatamente della linea "poster di natura", piante, fiori e paesaggi mozzafiato, ideali per creare un'atmosfera rilassante e suggestiva.

Oltre alla bellezza delle stampe e cornici, sono stata particolarmente colpita dall'obbiettivo principale dei fratelli Renlund, fondatori del marchio, ovvero: ridurre al minimo l'impatto ambientale.

Vi esorto sempre a modificare gradualmente le vostre abitudini, a individuare l'alternativa ecologica in ogni acquisto, cercando di diventare consumatori consapevoli. Da tenere sempre presente che l'alternativa ecologica c'è sempre (o quasi), basta impegnarsi nella ricerca.

Poster Store è un'impresa con idee ben chiare e definite, il loro scopo è offrire un prodotto, gradevole alla vista, di qualità e a basso impatto ambientale, in modo tale da poter raggiungere i più elevati standard di sostenibilità e garantire trasparenza ai clienti. 




Il primo passo importante del marchio, risiede nella scelta del materiale, infatti i poster sono realizzati su carta certificata FSC: acronimo di "Forest Stewardship Council". Una certificazione forestale internazionale, che ha come fine ultimo la corretta conduzione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. Tutte le referenze che presentano l'etichetta con questo simbolo, garantiscono che ognuno di loro non è stato creato a discapito della foresta e dell'intero ecosistema.




Altra peculiarità di TMG Stockholm - partner dell'azienda - è la certificazione Nordic Ecolabel, la quale stabilisce requisiti ambientali e climatici elevati. Attraverso il certificato, viene garantito che:

  • l'azienda utilizzi prodotti con il minor impatto ambientale possibile;
  • una parte significativa della carta consumata nella tipografia è approvata dal Nordic Ecolabel;
  • l'azienda lavora per ridurre al minimo i rifiuti pericolosi.



Come se non bastasse, la produzione delle stampe Poster Store, avviene seguendo le linee guida ISO 14001. Ne consegue un sistema gestionale atto a mantenere il controllo degli impatti ambientali delle proprie attività, cercando costantemente di progredire in modo idoneo, lineare e in primo luogo sostenibile.

Se anche voi state valutando di rinnovare gli ambienti di casa o ufficio, potreste andare a dare un'occhiata all'e-shop, nel quale sono disponibili stampe per tutti i gusti e cornici di altrettanta qualità in legno massello di rovere, legno di pino e metallo, dal design elegante e raffinato.

A tal proposito, vi lascio un coupon, valido dal 7 al 14 ottobre e garantisce uno sconto pari al 35% sui poster (ad esclusione dei poster appartenenti alla categoria selection. Il codice sconto non si applica sulle cornici).

CODICE: HABANERO3


Post più vecchi Home page

32,000 visualizzazioni mensili

SU DI ME

1581513582700ab firma-nera-png

SEGUIMI

ARTICOLI PIÙ LETTI

  • 20 modi per RIDURRE la PLASTICA
  • COULEUR CARAMEL NUOVA COLLEZIONE P/E 2019 MEDINA
  • Crema Viso Biologica IDRATANTE e RASSODANTE di ZAFFIRO ORGANICA
  • Prodotti da supermercato low cost: La Bioteca Italiana
  • Fondotinta minerale, Mineralissimi by Bioteko
  • CAMPIONCINI: Come usarli al meglio SENZA SPRECHI
  • Sostanze COMEDOGENICHE: Quali sono e come EVITARLE
  • PHB Ethical Beauty: Balsamo Senza Profumo
  • STAMPE a basso impatto AMBIENTALE
  • MOROCCAN Natural - TRATTAMENTO per CAPELLI all'olio di ARGAN

The True Cost: il vero prezzo della moda low-cost

Migliaia di operai, gente comune e bambini di tutto il mondo pagano con la propria vita e la loro salute i nostri abiti a basso costo....

Cerca nel blog

Archivio

habaneroangelica

Translate

Copyright © Habanero Angelica. Designed by OddThemes